Anestesia | Durata | Convalescenza | Ritorno al sociale |
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Locale + sedazione / Totale per blefaroplastica inf. | da 45 min a 1 ora e mezza | 0-1 giorno | 1-2 settimane |
Correggere i difetti delle palpebre superiori ed inferiori quali le “borse adipose” e le pliche cutanee. Tale trattamento chirurgico prevede quindi, oltre alla rimozione dell’eccesso di pelle ed alla ricostituzione della normale tensione muscolare, anche l’eventuale asportazione dell’eccesso di tessuto adiposo retropalpebrale (ernie grassose).
Il gonfiore delle palpebre sia superiori che inferiori deriva dalla ritenzione di liquidi e dalla conseguente espansione del tessuto adiposo che circonda il globo oculare. In un soggetto sano ciò avviene in relazione ad affaticamento generale e visivo oltre che a disordini ed eccessi alimentari. La predisposizione familiare riveste anche in questo caso un ruolo molto importante. Inizialmente un setto fibroso di contenimento nonché la muscolatura e la pelle sovrastanti, in virtù della loro elasticità, contrastano questo fenomeno e lo rendono reversibile. Il riposo, il linfodrenaggio e idonee creme decongestionanti e antiedema rappresentano in questa fase un efficace ed adeguato trattamento. Con il passare degli anni il cedimento del setto palpebrale nonché la fisiologica perdita di tono ed il conseguente rilassamento dei tessuti superficiali portano a quelle che vengono definite ernie adipose o lipoptosi o più comunemente “borse”, tumefazioni di tutta la palpebra inferiore e della parte più vicino alla radice del naso di quella superiore.
La perdita d’elasticità delle pelle palpebrale e l’abbassamento del sopracciglio completano questo fenomeno formando delle caratteristiche pliche cutanee della palpebra superiore.
Nella palpebra inferiore il rilassamento cutaneo e muscolare provoca spesso pliche di pelle multiple con, talvolta, depressione sottopalpebrale.
Le “occhiaie” sono in parte pigmentazioni cutanee superficiali legate a ristagno di liquidi e depositi pigmentari ma in parte sono anche dovute a zone di ombra determinate dallo slittamento verso il basso della salienza adiposa zigomatica con conseguente esposizione del margine osseo orbitarlo. Purtroppo quando il difetto non risponde più ai trattamenti dell’estetista non rimane che rivolgersi al chirurgo plastico.
L’abbassamento della pelle palpebrale provoca talvolta un restringimento del campo visivo e conferisce un’espressione di stanchezza e tristezza allo sguardo. Attraverso delle incisioni nascoste nella plica della palpebra superiore oppure al margine ciliare o nella congiuntiva (incisione transcongiuntivale) nel casodella palpebra inferiore, si asporta il grasso erniato, si rimodella il muscolo orbicolare rilassato e si elimina la pelle eccedente. Allo stesso momento si possono associare altre procedure volte a sollevare il canto laterale delle palpebre (cantopessi) o sollevare il sopracciglio (lifting del sopracciglio) o trattare con Laser ablativo tradizionale o frazionato la cute orbito-palpebrale. Le cicatrici rimangono praticamente invisibili.
La blefaroplastica è indicata per quelle persone che presentano, nella parte circostante l’occhio, la comparsa di “borse” adipose o pelle palpebrale cascante a formare pliche più o meno profonde dovute all’invecchiamento o per natura costituzionale. In altre parole, quando si voglia ridare freschezza allo sguardo appesantito da:
La blefaroplastica, invece non corregge l’abbassamento del sopracciglio, le rughe fini cutanee o le occhiaie per i quali sono necessari procedimenti aggiuntivi.
Non c’è un’età specifica per l’intervento di blefaroplastica. Questa può essere eseguita sempre quando ci siano le giuste indicazioni.
L’intervento di blefaroplastica può essere eseguito in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce però evitare i mesi estivi e soprattutto i mesi centrali dell’estate (Luglio ed Agosto): il caldo, infatti, favorisce l’edema (gonfiore) e il sanguinamento (ecchimosi ed ematomi). I raggi a breve distanza dall’intervento favoriscono la cicatrice ipertrofica e le iperpigmantazioni.
L’incisione è eseguita sulla palpebra inferiore a circa 2 mm dal margine ciliare parallela al margine palpebrale e si prolunga leggermente verso l’esterno curvando in qualche ruga per circa mezzo cm. La cute e il muscolo orbicolare vengono scollati delicatamente dai tessuti sottostanti e dal setto palpebrale che ha funzione di contenzione sul grasso orbitario.
La quantità appropriata di grasso peribulbare in eccesso viene rimosso; se necessario, viene asportato l’eccesso cutaneo e quindi la cute viene suturata con fili molto sottili. A volte, del cerotto sterile viene applicato alle estremità dell’incisione.
Nella tecnica transcongiuntivale l’incisione viene eseguita sulla faccia mucosa interna della palpebra e non viene risuturata. Questa tecnica consente di ridurre gli scollamenti tissutali e quindi di minimizzare edema ed ecchimosi ma non permette di effettuare altre correzioni su pelle e muscolo o legamenti ed è quindi indicata solo in casi specifici ed accompagnata da trattamento Laser.
Blefraoplastica superiore
Prima che le incisioni vengano eseguite sulla palpebra superiore, viene valutato e disegnato l’eccesso cutaneo. II disegno viene eseguito in modo che la cicatrice finale possa cadere in una normale piega cutanea quando l’occhio e aperto. Nella regione del canto esterno l’incisione curva leggermente verso l’alto.
La quantità di cute stabilita viene rimossa. Una quantità adeguata di adipe in eccesso viene asportata e la cute viene chiusa con materiale di sutura molto sottile. La cantoplastica o la cantopessi consistono rispettivamente nella interruzione e riancoraggio o semplicemente riancoraggio mediante plicatura del legamento cantale palpebrale laterale alla cornice ossea orbitaria.
Del ghiaccio verrà applicato per circa 12 ore cominciando dall’ospedale e continuando a casa . I punti di sutura verranno rimossi dopo 4-5 giorni dall’operazione ci si potrà truccare. Dopo l’intervento saranno presenti edema (gonfiore) ed ecchimosi, anche asimmetrici, destinati a scomparire dopo 1-2 settimane.
Occasionalmente si potranno avvertire transitoriamente difficoltà nell’occlusione totale delle palpebre, una lacrimazione eccessiva o una tendenza all’occhio secco.
Le normali attività quotidiane si possono riprendere già dal secondo giorno, avendo cura però di evitare ancora per qualche giorno tutte le cause di affaticamento visivo (televisione, lettura, fumo). La guida dell’automobile potrà essere ripresa dopo 1 settimana; le attività sportive dopo 2 settimane.
E’ importante evitare l’esposizione al sole delle ferite in modo da evitare un gonfiore eccessivo ed il rischio di iperpigmentazione delle cicatrici; a tal fine è opportuno proteggere le palpebre con occhiali da sole Bisognerà evitare l’esposizione delle palpebre al sole per almeno 3 mesi.
Quanto all’evoluzione delle cicatrici, esse entrano nella fase di arrossamento dopo un periodo di 1 o 2 mesi, per poi schiarirsi velocemente assumendo l’ aspetto definitivo dopo almeno 3 mesi. Esse saranno comunque praticamente invisibili in quanto nascoste nelle pieghe naturali delle palpebre stesse.
Dopo 3-4 mesi le cicatrici si schiariscono definitivamente, nel frattempo possono comunque essere nascoste da un maquillage adatto.
I risultati definitivi s’iniziano ad apprezzare già dopo un paio di settimane quando spariscono gonfiore ed ecchimosi. I risultati sono duraturi e si apprezzano per parecchi anni: tant’è che è raro che la blefaroplastica debba essere rifatta sullo stesso paziente.
Il grasso delle borse non si riforma più probabilmente per la formazione di un tessuto cicatriziale pi solido dell’originario setto. Il rilassamento della pelle palpebrale, una volta eliminato, si riproduce molto lentamente anche se in maniera dipendente da numerosi fattori esterni quali ad esempio sole e fumo. L’effetto di ringiovanimento è dunque notevole e, dato che migliora lo sguardo, si ripercuote anche sul resto del viso.
La blefaroplastica “non cambia lo sguardo” ma rinfresca semplicemente la regione degli occhi in maniera molto naturale.
La blefaroplastica comporta dolore minimo e questo può essere eventualmente controllato con normali analgesici.
Ematomi profondi ed infezioni sono fenomeni assolutamente eccezionali.
Edema, ecchimosi e discromie (gonfiore, arrossamento e variazioni di colore): queste tre manifestazioni variano da paziente a paziente e possono essere modesti o consistenti. La maggior parte dell’edema e dell’ecchimosi scompare fra il quinto e il decimo giorno, ma non è insolito che modificazioni di colore durino più a lungo. Durante questo periodo le palpebre possono apparire gonfie, irregolari ed asimmetriche. Talvolta una pigmentazione scura della palpebra inferiore può residuare anche per alcuni mesi.
La palpebra inferiore può rimanere leggermente stirata verso il basso allontanandosi dal globo oculare determinando una condizione definita ectropion. Questo può essere dovuto all’edema e scompare appena il gonfiore si sarà ridotto ma talvolta può durare più a lungo. A causa di questo fenomeno non è insolita una maggiore lacrimazione. Ciò può essere causato da un’anormale guarigione delle cicatrici profonde. Questo problema è generalmente temporaneo ma potrebbe richiedere correzione chirurgica in un tempo successivo.
Una eccessiva asportazione di pelle può portare ad un aspetto tondo dell’occhio. L’iperemia congiuntivale (occhi arrossati) può comparire a causa del gonfiore e dell’ecchimosi dei tessuti palpebrali. Non è pericolosa e non è dolorosa.
Per conoscere i costi degli interventi di blefaroplastica superiore e inferiore consulta il documento “Il costo della bellezza” o contatta il Dott. Antonello Tateo.
La sola blefaroplastica superiore o inferiore dura dai 45 minuti ad 1 ora. Varia a seconda dei procedimenti adottati. L’intervento su entrambe le palpebre dura circa 1 ora e mezza.
Quando il trattamento richiesto riguardi le sole palpebre superiori o solo quelle inferiori si può eseguire l’intervento con semplice anestesia locale accompagnata da una blanda sedazione in regime ambulatoriale.
Nel caso di un intervento combinato sulle palpebre superiori ed inferiori in un solo tempo può essere indicata una sedazione più profonda, sarebbe a dire una condizione di sonno superficiale in regime di Day Hospital.
In qualche caso solamente si ricorre all’anestesia generale.
Come preparazione all’intervento sono necessari un esame clinico, alcuni esami di laboratorio ed un elettrocardiogramma.
Alle pazienti in trattamento con contraccettivi orali si consiglia di interrompere l’assunzione di tali farmaci un mese prima dell’intervento.